Kiara e Sara: Beach Time
Per il 18° episodio del Corso Base come avete visto ho deciso di rivoluzionare il normale svolgimento degli episodi. Non più dentro il mio studio, né in un luogo comunque privato, il set si è spostato nel bel mezzo della spiaggia, in un’affollata domenica pomeriggio. E per la prima volta sono comparse anche altre persone, Pietro che mi è sempre stato di grande aiuto e le due fantastiche modelle che hanno reso possibile l’episodio, Kiara e Sara.
Dopo la registrazione non potevamo farci scappare l’occasione per fare insieme uno shooting in spiaggia!
Prima di parlare dell’argomento centrale di questo articolo, ovvero le mie bellissime amiche, voglio descrivere alcuni dietro le quinte dell’episodio in spiaggia. E’ stata un’esperienza incredibilmente divertente e infinitamente utile. In giornate come questa si imparano molte più cose di mesi passati a studiare e fare prove nella tranquillità di casa.
La prima cosa su cui ci siamo concentrati è stato il comfort delle ragazze. Abbiamo portato una borsa termica con un buon numero di bottigliette d’acqua e di tè freddo e una scorta di panini, così il problema del rifocillamento è stato risolto. Come protezione contro il caldo e il Sole abbiamo comprato da Decathlon un ombrellone e una Quechua 2 seconds. D’ora in poi utilizzerò questa mini-tenda molto spesso per gli shooting, ripiegata è microscopica, si monta da sola (come le mie softbox!), garantisce un po’ di privacy e offre un buon riparo dai raggi UV e e dall’ambiente circostante, sia per le modelle che per l’attrezzatura. Durante tutta la giornata non è entrato nemmeno un granello di sabbia nel mio zaino e c’era abbastanza spazio anche per varie altre borse e per una persona.
Abbiamo tenuto la telecamera sotto l’ombrellone, così da non farla surriscaldare ed evitare lens flare. Senza dover spostare il cavalletto ci è bastato girare la telecamera in un senso o nell’altro per trovare la posizione migliore per girare le scene dell’episodio. Infatti avevamo iniziato registrando dall’angolazione in cui punta la telecamera in questa foto, ma essendosi spostato il Sole ci è bastato girarla di 180° gradi per avere il Circeo sullo sfondo e il Sole così come ci serviva.
Dopo aver concluso la puntata ci siamo concessi un po’ di riposo. Questo è un particolare essenziale, non importa quanta energia voi abbiate (io ero cotto e sono scappato subito a farmi un bagno) dovete fare sempre attenzione ai vostri soggetti, posare davanti un obiettivo è faticoso sia psicologicamente che fisicamente, nessuna modella dovrebbe mai affrontare una sessione stanca, affamata o assetata.
Quando abbiamo cominciato lo shooting eravamo tutti quanti di ottimo umore e i risultati sono stati evidenti da subito! I primi scatti, per riscaldarci, sono stati dei classici ritratti a mezzobusto e in poco tempo abbiamo iniziato a giocare, noncuranti della spiaggia intera che ci guardava. In realtà durante gli scatti sia la modella che il fotografo sono così concentrati che difficilmente si accorgono delle persone intorno se si tengono abbastanza lontano.
Perché si dice sempre che l’ora peggiore per scattare delle fotografie è il primo pomeriggio? Perché il Sole forma delle ombre molto nette e si trova in un angolo che non permette una facile gestione della luce. Nello scattare le fotografie quindi ci troviamo ad avere un lato del soggetto ben illuminato e l’altro molto in ombra. Nel caso della spiaggia l’effetto è leggermente mitigato dall’acqua e dalla sabbia (se è abbastanza chiara) che riflettono parte della luce. La foto qui sotto è stata scattata senza modificare in nessuna maniera l’illuminazione. Il viso di Sara ha ombre molto nette nella parte a sinistra, così come tutto il resto del corpo.
Per far risaltare i dettagli è necessario ottenere una luce diffusa e in questo caso una tra le soluzioni è quella di utilizzare un pannello riflettente per far rimbalzare la luce del Sole verso la parte in ombra della modella, alleggerendo le ombre e diffondendo contemporaneamente l’illuminazione. Per avere un rendimento migliore ho utilizzato il pannello argentato, ricordate però che in questo modo il riflesso è molto forte, quindi puntatelo per poco tempo verso le modelle e solo in pose dove non guardano direttamente verso il riflettore.
La differenza si nota immediatamente, il viso della modella ora è ben visibile e non è solcato da ombre nette, i lineamenti sono delineati ma rimangono delicati, così come vengono esaltate le forme del corpo e sopratutto la sua tridimensionalità.
Come ho spiegato durante la puntata in spiaggia, nella ritrattistica è molto importante il punto di vista da cui scattiamo. Per ottenere una composizione efficace anch’io mi sono allungato sul bagnasciuga quando lo hanno fatto le modelle, se le onde non sommergono la reflex è un’operazione che ho scoperto non è troppo difficile e avere in uno scatto l’interazione tra una modella e il mare è impagabile.
Per gran parte degli scatti vicino il mare ho utilizzato il setup dello schema precedente, con piccole variazioni legate sopratutto alla posa del viso della modella.
Ho utilizzato anche il riflettore dal lato dorato, utilizzato molto per gli shooting in esterno. La doratura colora la luce dandole una tinta più calda.
Rispetto al riflettore argentato, l’effetto è molto meno velato e necessita di un’attenzione maggiore nel posizionamento. Nella foto sotto infatti è più facile identificare l’area di influenza del riflettore, visto che dove non riesce a illuminare i colori tendono a essere più blu (come il bracco alla sinistra della foto).
Il pannello riflettente può essere utilizzato in molti modi differenti. Invece che fare da fill (riempimento) delle ombre, può funzionare come rim light, ovvero come luce che delinea i contorni del soggetto.
In questo modo risalta la forma del soggetto, che si stacca nettamente dallo sfondo. L’effetto del pannello nella foto qui sotto è il leggero bordo illuminato a sinistra del corpo di Kiara, più evidente sopratutto nell’avambraccio e all’altezza della vita.
Aspettando il tramonto (orario clou per i lampisti) abbiamo scattato alcune fotografie sulla spiaggia, utilizzando questa volta il riflettore bianco, che riflette meno luce ma in maniera più omogenea e morbida. Nella fotografia sotto era tenuto in alto a destra da Pietro, puntato verso il viso di Sara. E’ possibile capirne la posizione osservando il riflesso bianco negli occhi.
Infine quando è arrivato il tramonto abbiamo preparato una semplice illuminazione, un flash diffuso attraverso un ombrello, tenuto da Pietro, così da poter dirigere la posizione senza essere costretto a smettere di fotografare. Nello scattare con il tramonto è importante essere sicuri di poter gestire agilmente la situazione, avendo a disposizione pochi minuti di luce.
Nonostante il freddo che avanzava e la giornata faticosa, Sara e Kiara non si sono arrese e ci hanno regalato delle fotografie fantastiche.
Ho avuto una grande lezione dalla mia attrezzatura, ho sempre pensato che avere tanti elementi di riserva non fosse così importante, invece in un solo giorno un obiettivo si è rovinato (il 17-85mm ha iniziato a dare problemi sulle lunghezze focali più basse, dal 35mm in giù) e i Cactus V4, i miei trigger radio, hanno fallito nel far scattare i flash, più di quanto non abbiano avuto successo. Durante il tramonto ho cambiato il modo di scattare i flash, montando un flash sulla reflex, a una potenza molto bassa (tanto da non interferire con la luce della foto) e mettendo il flash con l’ombrello in slave. E’ andata meglio ma sicuramente quanto prima mi aggiornerò almeno con i Phottix Strato.
Se potessi trascorrere almeno una giornata come questa ogni settimana diventerei sicuramente più atletico, divertendomi allo stesso tempo, ma sopratutto accumulerei un bagaglio di esperienza enorme. Niente può competere con l’utilità di affrontare problematiche e situazioni nuove e imprevedibili.