Inventario – Stativi – Muraro Light Stand

Gli stativi sono i supporti utilizzati in fotografia per le luci, i fondali e tutte quelle attrezzature (come modificatori e pannelli) che servono a gestire l’illuminazione negli scatti.

Un ringraziamento speciale va per questo episodio alla Muraro, una società di Vicenza che produce da più di dieci anni, qui in Italia, stativi e altra attrezzatura di questo genere, sia per il settore cinematografico che per quello fotografico.

La Muraro ha gentilmente messo a disposizione i diversi tipi di stativi che vengono mostrati in questa puntata e in più offre uno sconto del 20% su tutti i prodotti del loro catalogo agli utenti che seguono il corso di fotografia di Playerdue Lighting (l’offerta è scaduta).

Per maggiori informazioni sui loro prodotti e per consultare il catalogo e il negozio online, non vi basta che andare sul sito ufficiale http://murarolightstand.com/ e se avete domande potete contattare la società produttrice per mail (info@murarolightstand.com) o per via telefonica (+39 0444 953925).

Ho ripartito in quattro categorie le tipologie di stativi, ma c’è da considerare che data la grande varietà di modelli, marche e funzionalità, sarebbe possibile fare molte suddivisioni differenti. In questo caso ho preso in considerazione la portabilità e le diverse situazioni nelle quali si possono utilizzare questi stativi.

Nell’ordine in cui compaiono nel video troviamo da sinistra a destra: lo stativo standard (MU016 – Mini Stand), lo stativo compatto (MU015 – Mini Travel TS stand), lo stativo grande (MU006 – Master Stand) e il C-Stand (MU342).

A colpo d’occhio si intuisce la portabilità maggiore del modello compatto, e la somiglianza come tipologia tra lo stativo standard e lo stativo grande. Dei quattro, il C-Stand invece è l’unico fondamentalmente diverso come costruzione.

In questa comparazione possiamo vedere l’altezza massima raggiunta dagli stativi. Lo stativo standard raggiunge un’ottima altezza per la ritrattistica, dando la possibilità di illuminare i soggetti facilmente sia con ombrelli che con softbox. Con lo stativo compatto alla massima altezza bisogna prestare maggiore attenzione, sopratutto se si utilizzano modificatori in esterno, possibilmente bisogna sempre mettere dei pesi lungo l’asse centrale o avere una persona vicino allo stativo che possa assicurarsi che non cada.

I due restanti stativi sono perfetti per modificatori più pesanti, boom (= giraffe) o fondali, data la loro maggiore stabilità e altezza.

Grazie alle gambe che si richiudono piegandosi verso l’asse centrale, lo stativo compatto misura solamente 48cm, rendendolo la scelta ideale per chi vuole avere un kit per la tecnica lampista sempre a portata di mano nel proprio zaino!

Consiglio sempre di non stringere eccessivamente le manopole degli stativi, sopratutto con i modelli più economici che si possono acquistare dai rivenditori cinesi. Nel caso degli stativi Muraro, i tubi sono in alluminio elettrosaldato, più leggeri e resistenti del ferro estruso, e il sistema di chiusura è studiato per impedire danni allo stativo, anche facendo forza quando si stringe.

In questi stativi l’aggancio per i modificatori, chiamato spigot, è in acciaio e non in ottone per offrire maggiore resistenza e termina con l’avvitatura 3/8 whitworth, utilizzata sopratutto per le attrezzature da studio. Con dei semplici adattatori è possibile trasformare quest’avvitatura nell’avvitatura delle macchine fotografiche e dei cavalletti da 1/4 whitworth.

Lo stativo compatto utilizza per le gambe delle barre di alluminio e non dei tubi, per risparmiare maggiormente spazio. I sistemi di fissaggio (spigot e manopole) rimangono invariati dallo stativo standard.

 

Nel modello di stativo compatto MU015 è interessante l’aggiunta della possibilità di estendere le gambe, così da poter scegliere se avere maggiore altezza o maggiore stabilità e poter posizionare lo stativo anche su terreni non in piano.

Lo stativo da circa 4 metri, modello MU006, è simile allo stativo standard, con l’unica differenza di una dimensione maggiore dei componenti e della possibilità di aggiustare la posizione del bilanciatore inferiore per le gambe.

Il C-stand è una tipologia di sostegno studiato per carichi molto pesanti (come luci da set cinematografico) e offre il massimo della stabilità, anche grazie alle gambe studiate per poter appoggiare facilmente sacchetti di sabbia. Lo spigot in questo caso non ha un’avvitatura finale. Il modello mostrato nel video ha la possibilità inoltre di essere smontato.

 

La base senza asta centrale può essere inoltre utilizzata come sostegno ad altezza del suolo per i fari da illuminazione e volendo anche per attrezzature da studio fotografico, reperendo gli adattatori adeguati.

La base è studiata con un sistema di chiusura che permette in poche mosse di poter richiudere la base per riporla più facilmente, senza occupare troppo spazio.

Qualsiasi sia la vostra esigenza è facile trovare quale stativo possa fare al caso vostro. Se volete viaggiare leggeri senza rinunciare alla possibilità di fare fotografie da studio, lo stativo compatto è la scelta migliore. Se fate in uguale misura scatti in studio e scatti in esterno, uno stativo standard è il giusto compromesso tra portabilità e stabilità. Mentre per chi sa di fotografare principalmente in studio e inizia a utilizzare attrezzature più pesanti, gli stativi grandi e i C-Stand sono l’investimento migliore, permettendo oltre alla sicurezza, una maggiore libertà nel posizionamento verticale.