Ep.23 – Tipi di luce in un setup fotografico
Nel ventitreesimo episodio del Corso di Fotografia, continuiamo a parlare di illuminazione concentrandoci sulle diverse tipologie di fonti luminose, intese come funzione all’interno di un setup e non come tipo di attrezzatura. Per questa puntata non ho preparato in precedenza lo schema di illuminazione, scegliendo di spiegare ogni passaggio nel momento stesso in cui lo eseguo durante la registrazione del video.
Prima di iniziare a illuminare la scena è possibile per la fotografia di oggetti impostare in anticipo la composizione, la messa a fuoco e la quantità di luce ambientale presente nello scatto.
Per via delle luci continue utilizzate per illuminare lo studio durante la registrazione dei video, non è stato possibile in questo specifico caso utilizzare la massima apertura del diaframma consentita dall’obiettivo (f/1.4). Anche a f/2.8 c’è ancora un po’ di luce presente sul soggetto, ma in quantità tale da non risultare dannosa per l’immagine finale.
E’ comunque preferibile nel caso di differenza di temperatura colore tra le luci continue e i flash, utilizzare gelatine per parificare la temperatura oppure di eliminare completamente dallo scatto la luci continue (abbassando la potenza della fonte di luce o cambiando i valori sulla reflex).
Key Light – Luce Principale
La key light illumina il punto di interesse della fotografia, portandone l’esposizione al valore tecnicamente corretto. Molte foto possono essere complete utilizzando solo la luce principale-
Nel nostro caso la luce principale è un flash, posizionato molto vicino al soggetto e con una softbox ottagonale. Lo scatto a sinistra è un esempio a potenza minima del flash (1/64 di potenza) e senza misurazione dell’esposimetro. Nello scatto a destra invece è stata aggiunta una gelatina ND da -3 stop, il flash è stato portato a 1/32 e l’apertura del diaframma a F/2.2.
Fill Light – Luce di Riempimento
La fill light riempie le zone di ombra prodotte dalla luce principale. Nello schema standard la luce di riempimento è 1 stop meno potente della luce principale, questo per avere una differenza tra zone di luce e zone d’ombra e di conseguenza descrivere la tridimensionalità del soggetto, senza però perdere dettagli in ombre troppo scure.
Aggiungendo la fill light è sempre consigliabile ripetere la misurazione dell’esposizione con luce principale e luce di separazione insieme, dato che la quantità di luce generale può alzarsi leggermente. Da f/2.2 della foto a sinistra, l’esposimetro ora suggerisce infatti di passare a f/2.5 della foto a destra.
Rim Light – Luce di Separazione
La rim light conosciuta anche con variazioni come kicker light e hair light è utilizzata per separare il soggetto dallo sfondo e delinearne i contorni. Nello schema standard la luce di separazione è di 1 stop più potente rispetto alla luce principale e illumina il soggetto da dietro.
Lo scatto a sinistra è stato fatto senza misurazione con l’esposimetro, nello scatto a destra invece, grazie all’esposimetro la luce di separazione è stata portata a 1 stop in più rispetto alla luce principale.
Background light – Luce per il Fondale
La background light illumina lo sfondo della nostra fotografia. Nello schema standard si porta la luce dello sfondo alla stessa esposizione della luce principale, ma in molte situazioni la potenza della luce per il fondale viene scelta per far risaltare maggiormente il soggetto.
In questo caso non ho effettuato misurazioni con l’esposimetro per stabilire la luminosità dello sfondo. Nella foto a sinistra, una volta illuminato lo sfondo dal flash, non utilizzando nessun modificatore si intravede la parete grigia e il colore del bambù un po’ secco. Per rendere più interessante lo sfondo nella foto a destra ho aggiunto una gelatina verde al flash per lo sfondo.
Per mostrare come è possibile controllare separatamente la luce, in un setup costruito con attenzione, ho alzato di due stop l’illuminazione dello sfondo. Nonostante la sovraesposizione del fondale, l’illuminazione sul soggetto in primo piano è rimasta inalterata.
Ho deciso di utilizzare sulla luce per lo sfondo, insieme alla già presente gelatina verde, una griglia. La griglia concentra la luce e permette di illuminare zone molto precise, facendo risaltare in questo caso il soggetto. Dopo alcuni aggiustamenti sulla posizione nelle foto a sinistra e a destra, sono giunto alla fotografia finale qui sotto.
Per ottenere un’immagine che risulti piacevole non è necessario avere attrezzature di fascia alta e spendere troppo, l’importante è gestire l’illuminazione e adattarci alle situazioni per riuscire a ottenere l’immagine che abbiamo in mente, o avvicinarci il più possibile a questo risultato.
Tutte le foto che si vedono sia nel video e che ho riportato nell’articolo sono prese direttamente dalle JPG della macchina fotografica, senza ritocchi in postproduzione.
L’episodio è stato troppo lungo, oppure trovate interessante questo approccio più dettagliato all’illuminazione? Fatemi sapere tra i commenti a questo articolo cosa ne pensate!
Lista dell’attrezzatura utilizzata
- Canon EOS 450D
- Canon EF 50mm f/1.4
- Cactus V5
- LumoPro LP120 (discontinuato)
- LumoPro LP160 (discontinuato)
- esposimetro Sekonic L-358
- The Strobist Collection by Rosco con i Lumiquest FXtra
- stativo LumoPro LP605 5-sezioni
- adattatore per ombrelli LumoPro LP633
- Studio Hairlight Boom Arm 75-135cm
- Square Folding Speedlight Flash Soft Box
- Octagon Shaped Cloth Soft Box Flash Diffuser (L-Size)