Foto dal Lucca Comics & Games 2013
Anche questa nuova edizione del Lucca Comics & Games è riuscita a battere le precedenti, mi sono divertito tantissimo, ho fatto amicizia con tante persone fantastiche e sono tornato con un nuovo bagaglio di esperienze fotografiche.
Dall’anno scorso ho imparato l’importanza di portare meno attrezzatura possibile, sopratutto per un evento nel quale si cammina per quattro giorni senza sosta. E’ meglio avere le forze di scattare foto e doversi ingegnare per ottenere l’illuminazione necessaria che rimanere stesi a terra sommersi dall’attrezzatura.
Ho portato solo il mio normale zaino con l’inserto per la reflex preso da DX. Avrei dovuto lasciare a casa anche il 17-85mm (che ho usato solo per una foto e qualche video), ma le vecchie abitudini sono dure a morire.
Senza fare una lista di marche e modelli, nella foto qui sotto potete vedere ciò che c’era come materiale fotografico nel mio zaino. Il pannello riflettente era attaccato con un moschettone al manico dello zaino e lo tenevo tra quest’ultimo e la mia schiena, utilizzandolo anche come imbottitura!
Per gli schemi di illuminazione che ho utilizzato, le griglie sono le uniche di cui avrei potuto fare a meno, ma visto che occupano poco spazio e non pesano nulla, sono un tipo di modificatore che può rimanere sempre nello zaino.
Il primo giorno ho tenuto un mini-workshop per Alessandro (visitate la sua pagina su facebook o il profilo su flickr) che aveva organizzato uno shooting insieme a Martina (visitate la sua pagina su deviantArt o la pagina su facebook SweetieLiz) e al suo gruppo di amici che portavano personaggi tratti da Tekken.
Nella ritrattistica preferisco che il soggetto sia a proprio agio e sappia a chi rivolgere la propria attenzione, per questo durante i workshop o in generale quando spiego un concetto, solitamente scatto di meno e organizzo il tempo così che ognuno abbia modo di provare in prima persona le tecniche di cui si parla.
Lo shooting è stato molto divertente e io per la maggior parte del tempo ho chiacchierato con i cosplayer e mostrato ad Alessandro qual’è il mio approccio alle varie situazioni. Alessandro è stato molto gentile e ha insistito che ci scambiassimo i ruoli, facendomi da assistente, mentre scattavo anche io un po’ di ritratti.
In queste foto a Martina abbiamo utilizzato il panello riflettente per ridare un po’ di luce sul viso. Nei primi piani il pannello è bianco mentre in quelli più lontani è argentato.
Ho ripreso in mano l’attrezzatura fotografica al calare del Sole del secondo giorno. Mi ero ripromesso di non fare nessuna foto utilizzando i muri di Lucca come sfondo, quindi ho preferito sperimentare con ritratti su sfondo nero, quando non c’era abbastanza luce ambientale per avere dettagli sullo sfondo.
Durante il secondo giorno (e in generale in tutto l’evento di quest’anno) ho incontrato tantissime persone che conoscevo, o che avevo visto in altri eventi. Oltre ad avere incontrato nuovamente Martina, questa volta nel cosplay della Principessa Peach, insieme a Edoardo nei panni di Luigi, ho incontrato di nuovo anche Giulia, che avevo fotografato due anni fa, negli ultimi minuti del Lucca Comics & Games 2011. E avevo visto Anna nei panni di GLaDOS al Romics qualche mese fa!
Lo schema di illuminazione per queste fotografie ha richiesto l’intervento di tre specialisti. Pietro (il miglior fratello assistente fotografico che esista), teneva come luce principale il flash montato sul monopiede e modificato da un ombrello traslucido, mentre Stefano reggeva il pannello riflettente (argentato o bianco a differenza delle necessità) e Morgan teneva in mano un flash con una gelatina 1/2 CTO in quasi tutti gli scatti, come luce di separazione.
Sabato avevo organizzato il raduno/workshop di Playerdue Lighting, ma da un gruppo numeroso siamo rimasti solo in quattro, io, iOa, Ale C ed Elena! Tutti gli altri hanno avuto contrattempi di diversa natura e non hanno potuto partecipare all’evento.
Abbiamo chiacchierato un po’ mentre camminavamo e scattavamo alcune foto e ho risposto ad alcune domande riguardo l’utilizzo dei flash e la relazione delle distanze tra fonte di luce, soggetto e sfondo. Appena eravamo pronti a iniziare a fare fotografie seriamente, dopo qualche test per i quali iOa ha fatto da modella, è iniziato il temporale, sono riuscito a fare una solo fotografia dove si intravede anche la pioggia e siamo stati costretti a rimettere tutta l’attrezzatura negli zaini e scappare sotto agli ombrelli o alle mantelline.
Il temporale però è stato un evento benevolo, ha reso possibile l’incontro fortuito con Federica, Emilia, Lucy e Vanny, le ragazze che mi avevano contattato prima del Lucca e con le quali dovevo incontrarmi durante il workshop di P2L.
In questa fase della giornata eravamo solo io e Pietro e le abbiamo notate mentre si facevano foto a vicenda, ci è piaciuto il gruppo e ci sono piaciuti i loro cosplay sia per la passione che per la cura che avevano avuto nel realizzarli. Dopo i primi scatti che abbiamo fatto, quando ho dato loro il primo bigliettino, hanno letto il nome e mi hanno subito riconosciuto come il ragazzo che dovevano incontrare durante la mattina e che a causa del temporale non erano riuscite a trovare.
Non sempre bisogna utilizzare i flash per sovvertire completamente l’illuminazione della luce ambientale. Il cielo coperto creava già un’ottima luce diffusa che, con il pannello riflettente argentato per dare un po’ di direzione e riempire le ombre verticali, avrebbe portato a immagini già complete. Ma ho aggiunto un singolo flash (tenuto in alto con il monopiede da Pietro) con una gelatina 1/2 CTO, ovvero arancione per dare una luce di separazione che simulasse i raggi del Sole, trasformando una giornata nuvolosa in una scena che dove il Sole sembra essere vicino al tramonto.
La pioggia è ricominciata e ci siamo dovuti separare dal gruppo di Uragiri (l’anime che interpretavano), per ricominciare a scattare solo più tardi, questa volta con l’amato approccio super-pratico di flash+flashbender tenuto staccato dalla reflex e orientato dai lati da Pietro.
L’ora che abbraccia il tramonto è la più bella per sperimentare l’equilibrio tra luce ambientale e flash. Utilizzando anche le gelatine è possibile creare il contrasto molto cinematografico tra toni caldi che abbracciano il soggetto e toni freddi che descrivono l’ambiente.
L’ultimo giorno, pronosticato come tempestoso, è stato il più bello. Il vento ha soffiato per tutto il tempo, spazzando via le pericolose nuvole e creando la sfida aggiuntiva di un’illuminazione che variava ogni attimo.
In questa fase della giornata ero da solo, potevo quindi contare solo sull’utilizzo del pannello riflettente. Per i primi piani e quando il Sole non era coperto dalle nuvole ho utilizzato il lato bianco (per non accecare le persone e avere una luce più morbida), mentre quando era nuvoloso oppure mi trovavo più lontano ho utilizzato il lato argentato.
Tra uno scatto e l’altro, ho aiutato anche alcuni fotografi, ammorbidendo la luce con il riflettore che utilizzavo e l’effetto di questo mio gesto è stato subito efficace, il clima anche tra i fotografi che avevo intorno si è rilassato e ci siamo aiutati a vicenda nell’utilizzare il modificatore.
Non bisogna avere paura anche di chiedere aiuto alle persone che si trovano intorno. Molto spesso gli amici dei cosplayer, o i semplici curiosi che guardano mentre vengono fatti gli scatti, sono felici anche di aiutare ed essere resi partecipi. L’importante è chiedere con gentilezza, spiegare chiaramente a cosa bisogna che stiano attenti (non accecare il soggetto della foto o cercare di vedere quando il pannello illumini sotto il mento) e scherzare un po’. Potrebbe essere questo ciò che basta per far scattare la scintilla di un nuovo appassionato di fotografia.
Nel tardo pomeriggio mi sono incontrato di nuovo con Pietro e insieme abbiamo fatto qualche altro scatto, utilizzando l’accoppiata di pannello riflettente e flash utilizzato come luce di separazione.
Dei quattro i giorni del Lucca Comics & Games, solo uno scatto è stato fatto con il 17-85mm (al gruppo steampunk degli X-Men), per tutti gli altri ho utilizzato esclusivamente il 50mm f/1.4. Se avevo bisogno di allontanarmi per avere la figura intera nello scatto, mi giravo chiedevo gentilmente di farmi un po’ di spazio e scattavo, un’operazione che richiede pochi secondi e risparmia la fatica di portare tanti obiettivi.
Prima di tornare a casa ci rimaneva solo un’ultima missione, incontrarci nuovamente con Federica ed Emilia, per scattar loro delle foto dopo che si erano esibite sul palco per il contest tra cosplayer.
Ho messo in piedi più velocemente che ho potuto il setup visto che avevamo poco tempo prima che annunciassero le premiazioni. La luce principale era il flash con l’ombrello, montato sul monopiede e orientato da Pietro, Stefano aveva il pannello riflettente e Morgan da dietro illuminava contemporaneamente lo sfondo e Federica ed Emilia, utilizzando il flash con una gelatina blu e il flashbender.
Nell’ultima foto volevo illuminare maggiormente lo sfondo, ma nel momento in cui ho scattato la fotografia abbiamo sentito da lontano che iniziavano gli annunci sul palco, quindi ci siamo salutati con le ragazze e mentre loro tornavano al palco noi abbiamo smontato il setup.
Quest’anno aver portato la torcia elettrica mi ha permesso di avere una messa a fuoco precisa anche nel cuore della notte, stupendo i cosplayer che non si aspettavano di avere dei ritratti perfettamente illuminati, quando non riuscivamo quasi a vederci a vicenda!
Ogni anno il Lucca Comics & Games si fa amare di più, è un evento che consiglio sempre a tutti gli appassionati di ritrattistica. Da nessuna parte troverete così tante persone stupende da fotografare, con spunti infiniti di composizione e sfide a livello di illuminazione.
L’importante per crescere a livello fotografico durante questi eventi è di prendere ogni singolo scatto come un ingaggio professionale, riuscire a ottenere la miglior foto possibile con il tempo e i mezzi a disposizione!