Tempo di scatto e mosso
In questa lezione del corso di fotografia di Playerdue Lighting parliamo del tempo di scatto, il valore che oltre a influenzare, insieme ad apertura del diaframma e ISO, l’esposizione delle nostre fotografie, controlla anche la percezione del movimento nella scena che stiamo immortalando.
Il tempo di scatto stabilisce il tempo al quale viene esposto il sensore della macchina fotografia alla luce.
Quest’operazione viene gestita all’interno della macchina fotografica dall’otturatore attraverso due tendine che si aprono, lasciando scoperto il sensore e si richiudono quando il lasso di tempo scelto è trascorso.
Per questo motivo è possibile sentire due suoni distinti quando si scattano fotografie con tempi lunghi di esposizione.
Il tempo di scatto è espresso in secondi o frazioni di secondo. Quando i valori sono minori di un secondo, sui menu della macchina fotografica appaiono come numeri senza altri simboli e rappresentano il denominatore della frazione. Mentre per tempi di scatto dal secondo in su, vengono segnalati con il doppio apostrofo dei secondi.
Per esempio 30 indica 1/30 di secondo. Mentre 30” indica effettivamente 30 secondi di scatto.
Il tempo di scatto si muove a salti di 1/3 di stop, ciò vuol dire che per cambiare di uno stop la foto (e quindi raddoppiare o dimezzare la quantità di luce) dobbiamo spostarci di tre valori.
Tempi di scatto brevi fanno entrare meno luce sul sensore, sottoesponendo le immagini mentre tempi di scatto lunghi fanno entrare più luce, sovraesponendo.
Il tempo di scatto oltre all’esposizione influenza un altro aspetto molto importante nelle nostre fotografie: la percezione del movimento.
Tempi lunghi di scatto mostrano il movimento dei soggetti, più il tempo è prolungato e maggiore sarà il mosso, rendendo irriconoscibili i soggetti che si muovono.
Al contrario tempi brevi di scatto riescono a immobilizzare nella fotografia anche i soggetti che si muovono.
Il mosso non viene influenzato solamente dal movimento di ciò che stiamo scattando ma anche dai movimenti che facciamo quando stiamo scattando.
Se scattiamo a mano libera e superiamo una certa soglia di tempo di scatto, avvicinandoci a tempi lunghi, il tremolio delle nostre mani nel momento in cui premiamo il pulsante può muovere la fotografica e rendere mosso tutto ciò che stiamo inquadrando.
Per questo motivo quando scattiamo a mano libera è bene mantenersi su valori più bassi di tempo di scatto, per assicurarci di immobilizzare sia i soggetti sia il movimento della nostra mano.
Quando scattiamo una fotografia quindi dobbiamo trovare il valore di tempo di scatto che si adatta alle nostre esigenze. Se scattiamo a mano libera cerchiamo di utilizzare un tempo di scatto breve, mentre se utilizziamo un cavalletto e vogliamo mostrare il movimento della scena che stiamo inquadrando, allora utilizziamo un tempo di scatto lungo.
Il potere creativo del tempo di scatto
Il tempo di scatto è uno degli strumenti fondamentali per esprimere la propria creatività in una fotografia. Infatti tempi di scatto molto brevi permettono di immobilizzare delle scene mostrandoci attimi invisibili agli occhi.
Oppure con il giusto bilanciamento tra tempo di scatto e movimento della macchina fotografica possiamo scegliere di immobilizzare un soggetto in movimento e rendere mossi gli elementi fermi.
Con tempi di scatto lunghi e tenendo ferma la macchina fotografica possiamo invece accentuare il movimento all’interno di una scena che stiamo immortalando. Rendendo per esempio setoso il movimento di fontane, onde o cascate.
L’utilizzo di tempi di scatto lunghi apre un intero mondo di idee se utilizziamo la tecnica del light painting, dove durante il tempo di esposizione muoviamo delle luci per disegnare delle strisce luminose nella nostra fotografia.
Su quest’ultimo argomento abbiamo dedicato un episodio apposito del corso di fotografia intitolato “Light painting e flash” dove passo dopo passo otteniamo la fotografia mostrata qui sopra.
Il mosso alle diverse lunghezze focali
Quando scattiamo fotografie utilizzando valori di lunghezza focali bassi (quindi andando verso gli obiettivi grandangolari) il tremolio della nostra mano è meno percepibile, quindi possiamo utilizzare tempi di scatto un po’ più lunghi.
Al contrario più il valore di lunghezza focale è alto (andando verso i teleobiettivi per esempio da 200mm) e più evidente sarà ogni piccolo tremolio al momento dello scatto, perché l’area fotografata è minore.
Una linea guida iniziale per sapere più o meno il tempo limite da utilizzare per non avere il mosso quando scattiamo a mano libera è di impostare un tempo di scatto che abbia il denominatore uguale alla lunghezza focale se siamo su fullframe o un denominatore che sia il doppio della lunghezza focale su APS-C.
Quindi per esempio a una lunghezza focale di 20mm il tempo di scatto consigliato è di almeno 1/20 su fullframe o 1/40 su APS-C, con 100mm invece il tempo di scatto è di 1/100 su fullframe o 1/200 su APS-C.
Lo stabilizzatore d’immagine
Sul corpo macchina o sull’obiettivo può essere presente lo stabilizzatore d’immagine, un meccanismo che attraverso una serie di piccoli motori cerca di compensare il lieve tremolio della nostra mano, consentendo di utilizzare tempi di scatto un po’ più lunghi senza avere fotografie mosse.
Tempo di scatto e flash
Ne parleremo più nel dettaglio negli episodi avanzati del corso di fotografia, ma è bene sapere che quando si utilizza il flash incorporato o un flash montato sulla macchina fotografica, il tempo di scatto può rimanere bloccato a un minimo di 1/200 o 1/250 di secondo.
Questo blocco è normale perché identifica il sync speed, ovvero la velocità limite al quale l’otturatore può sincronizzarsi con lo scatto di un flash.
Conclusione
Abbiamo visto come il tempo di scatto sia una variabile fondamentale per controllare il risultato delle nostre fotografie, perché non solo ci permette di effettuare correzioni sull’esposizione, ma è il valore che controlla la percezione del movimento negli scatti e quanto sia visibile il mosso sia dei nostri soggetti sia del movimento della macchina fotografica.
Quando c’è tanta luce possiamo utilizzare tempi di scatto molto brevi per immobilizzare la scena, ma potremmo avere bisogno di un filtro ND (che funziona come un paio di occhiali da sole) per utilizzare valori lunghi di tempo di scatto, nel caso volessimo mostrare per esempio il movimento del mare o delle nuvole.
Al contrario con poca luce dobbiamo trovare il giusto equilibrio per avere tempi di scatto sufficientemente lunghi per esporre correttamente l’immagine senza però avere mosso nelle fotografie, sopratutto se non utilizziamo un cavalletto.