Migliorare nella composizione con “L’Occhio del Fotografo”
In questa lezione del corso di fotografia di Playerdue Lighting parliamo del libro “L’Occhio del Fotografo” di Michael Freeman, pubblicata dalla Logos Edizioni.
Nello studio della fotografia è molto importante seguire dei corsi ed è essenziale scattare tantissime fotografie, ma è ugualmente importante ogni tanto fermarsi e prendere tempo per leggere, osservare e studiare sui libri fotografici.
“L’Occhio del Fotografo” è uno dei libri che si consigliano di più a chi inizia a fotografare ed è un libro che merita la fama che ha.
L’autore Michael Freeman è un fotoreporter che ha lavorato per tantissimi anni con lo Smithsonian Institute e ha pubblicato un’enorme quantità di libri sulla fotografia, tutte le immagini presenti in questo libro sono scattate da lui.
Invece di dare regole, del tipo “le 10 composizioni per fare sempre foto stupende”, l’autore fa riflettere sul perché si compone un’immagine, dandoci gli strumenti con i quali analizzare le fotografie per capire cosa rende d’impatto un’immagine.
Si parla ovviamente anche della regola dei terzi, delle diagonali o della sezione aurea, ma queste sono solo una minima parte delle tecniche compositive che possiamo scegliere per un nostro scatto.
Il libro parte dai temi più pratici come l’inquadratura e gli elementi che compongono una composizione, passando per i rapporti tra i soggetti, l’influenza della luce e del colore sulla composizione e arrivando ad argomenti più astratti come l’intenzione del fotografo e il processo creativo
Negli ultimi capitoli per esempio si parla della differenza che c’è tra reagire a una scena che vogliamo fotografare e pianificare uno scatto e di come a volte i due approcci hanno tra di loro delle sfumature.
In questo libro non troverete spiegazioni tecniche sui valori da utilizzare sulla macchina fotografica o altri aspetti tecnologici della fotografia, al massimo si fa menzione di alcune tecniche di post produzione che hanno una forte influenza su come si approccia la composizione ai giorni nostri.
È un libro che può essere letto da chiunque abbia interesse sull’argomento, a prescindere dalla macchina fotografica o fotocamera che si utilizza.
Mi piacciono molto gli esempi pratici di Michael Freeman su alcune sue foto dove mostra dal primo all’ultimo scatto, spiegando i ragionamenti via via per cercare di migliorare lo scatto
Verso la fine del libro è soprattutto interessante una serie di scatti dove in realtà l’ultima fotografia non è quella che verrà scelta per la pubblicazione finale.
Questo è un ottimo modo per togliere l’alone leggendario intorno ai fotografi bravi, dimostrando che a qualsiasi livello si è, ci vuole pazienza e perseveranza per ottenere lo scatto che vogliamo.
A proposito dell’analisi delle immagini, mi piace molto che in tutto il libro spesso si rimanda, durante le spiegazioni, a fotografie che si trovano sia prima che dopo il capitolo che stiamo leggendo, mettendo in evidenza che un’immagine può essere letta secondo molti punti di vista e includere più tecniche compositive.
A chi piace approfondire gli argomenti, nel libro troverà molti spunti su personaggi e teorie importanti nella storia della fotografia, per esempio Ansel Adams, Henri-Cartier Bresson, la Bauhaus e la teoria della Gestalt.
Conclusione
Che siate nuovi alla fotografia o che abbiate già esperienza alle vostre spalle “L’Occhio del Fotografo” è un libro che non può mancare nella vostra collezione.
È un’ottima introduzione alla composizione ed è anche un modo utile per rinfrescarsi la memoria e magari trovare ispirazione per ricominciare a scattare con idee compositive che avevamo dimenticato di conoscere.