EoSimo provo a risponderti, aspettando poi dei contributi da parte di persone più autorevoli che frequentano questo forum.
Partiamo dal discorso linee cadenti. Sono generate molto semplicemente dalla distorsione prospettiche della lente che stai utilizzando, in particolare quando si usano obiettivi grandangolari: il maggior angolo di campo inquadrato pone tutti gli oggetti ripresi quasi sullo stesso pieno, generando l'effetto linee cadenti. Si possono adottare delle accortezze in fase di scatto per tentare di non ricreare questo effetto o di mitigarlo, come ponendo parallelo all'edificio il sensore della reflex. Va detto anche che in certi casi le linee cadenti non sono viste propriamente come un errore, rendendo artistico un determinato soggetto.
In ogni caso possono comunque essere corrette anche con i vari software che utilizziamo per al post-produzione.
Per le foto architettoniche del particolare, difficilmente dovresti ritrovarti con il problema delle linee cadenti, perché per isolare il soggetto si utilizzano solitamente dei tele o delle ottiche fisse molto spinte. Alcuni potrebbero obiettare sostenendo che possono sempre fotografare con un grandangolo e poi croppare: francamente inorridisco a queste affermazioni. Non che sia eticamente sbagliato, ma il prodotto risultante sarà approssimativo e poco nitido.
Non me ne intendo molto di architettonica, sto muovendo anche io i primi passi in questo genere e, parallelamente, in quello della paesaggistica; quello che potrei suggerirti è di trovare un'angolazione che renda il soggetto interessante e non banale (come le classiche foto ricordo per intenderci), cercando di sfruttare linee strutturali lineare o concentriche che possano condurre l'occhio di chi osserva la fotografie verso il fulcro del fotogramma. Fondamentale per una riuscita suggestiva è sfruttare la luce e i giochi di luce/ombre che si vengono a creare; determinati pdr con una determinata luce possono conferire maggiore tridimensionalità/drammaticità al soggetto.
Per cui non necessariamente per fare architettura bisogna andare all'alba o al tramonto, anzi le ore centrali con luci dirette e ombre nette possono fornire spunti interessanti. Ti riporto una mia foto, non è nulla di che ma per farti capire che si può tranquillamente fare architettura in giornate di pieno sole.
Come attrezzatura direi che con un buon wide ed un medio-tele dovresti cavartela in tutte le situazioni.
L'Occhio del Fotografo è un ottimo libro per cominciare a capire cosa vuol dire previsualizzare una foto e la sua composizione. Io lo sto ultimando in questi giorni e te lo consiglio assolutamente. Anche prendere visione delle foto dei grandi paesaggisti potrebbe aiutare ad allenare l'occhio e sfruttare le loro foto come esercizio per capire quali forze e linee sono in gioco.
Partiamo dal discorso linee cadenti. Sono generate molto semplicemente dalla distorsione prospettiche della lente che stai utilizzando, in particolare quando si usano obiettivi grandangolari: il maggior angolo di campo inquadrato pone tutti gli oggetti ripresi quasi sullo stesso pieno, generando l'effetto linee cadenti. Si possono adottare delle accortezze in fase di scatto per tentare di non ricreare questo effetto o di mitigarlo, come ponendo parallelo all'edificio il sensore della reflex. Va detto anche che in certi casi le linee cadenti non sono viste propriamente come un errore, rendendo artistico un determinato soggetto.
In ogni caso possono comunque essere corrette anche con i vari software che utilizziamo per al post-produzione.
Per le foto architettoniche del particolare, difficilmente dovresti ritrovarti con il problema delle linee cadenti, perché per isolare il soggetto si utilizzano solitamente dei tele o delle ottiche fisse molto spinte. Alcuni potrebbero obiettare sostenendo che possono sempre fotografare con un grandangolo e poi croppare: francamente inorridisco a queste affermazioni. Non che sia eticamente sbagliato, ma il prodotto risultante sarà approssimativo e poco nitido.
Non me ne intendo molto di architettonica, sto muovendo anche io i primi passi in questo genere e, parallelamente, in quello della paesaggistica; quello che potrei suggerirti è di trovare un'angolazione che renda il soggetto interessante e non banale (come le classiche foto ricordo per intenderci), cercando di sfruttare linee strutturali lineare o concentriche che possano condurre l'occhio di chi osserva la fotografie verso il fulcro del fotogramma. Fondamentale per una riuscita suggestiva è sfruttare la luce e i giochi di luce/ombre che si vengono a creare; determinati pdr con una determinata luce possono conferire maggiore tridimensionalità/drammaticità al soggetto.
Per cui non necessariamente per fare architettura bisogna andare all'alba o al tramonto, anzi le ore centrali con luci dirette e ombre nette possono fornire spunti interessanti. Ti riporto una mia foto, non è nulla di che ma per farti capire che si può tranquillamente fare architettura in giornate di pieno sole.
Come attrezzatura direi che con un buon wide ed un medio-tele dovresti cavartela in tutte le situazioni.
L'Occhio del Fotografo è un ottimo libro per cominciare a capire cosa vuol dire previsualizzare una foto e la sua composizione. Io lo sto ultimando in questi giorni e te lo consiglio assolutamente. Anche prendere visione delle foto dei grandi paesaggisti potrebbe aiutare ad allenare l'occhio e sfruttare le loro foto come esercizio per capire quali forze e linee sono in gioco.