Dunque, stamattina sono arrivato presto in ufficio perchè temevo il traffico, ho stampato il tuo pdf e l'ho letto al posto del quotidiano.
Ahimè difficilmente litigheremo come hai auspicato nell'ultimo paragrafo, e quindi poco ci sarà da divertirsi, perchè (faccio fatica a dirlo) sono piuttosto d'accordo con te (raro).
Andiamo per ordine.
Comincio rispondendo alla tua domanda:
vale la pena investire nel vintage? La risposta, anche secondo me, è NO.
Investire nel vintage è da ricchi viziati. Credere nella fotografia analogica è diverso! Non investo in ottiche russe e non passo la domenica nei mercatini o le nottate su ebay a cercare l'asta che fa per me; però l'ho fatto, accorgendomi col senno di poi che ho sbagliato. E ho avuto l'opportunità di provare molto di quello che è stato prodotto fra gli anni '30 e gli anni 2000 e questo mi ha portato ad una conclusione, che è simile alla tua (ma io ho 33 anni e ci ho impiegato poco a trarla, tu qualche anno in più
) e che dirò alla fine del mio commento. Ora andiamo avanti.
Se parliamo di rottami russi, sono d'accordo anche con l'argomentazione che hai dato al tuo "NO"; non sono invece affatto d'accordo se, quando parli di "gioco" e di preparare lo scatto "come si faceva mezzo secolo fa", ti riferisci all'approccio analogico, alla fotografia ai sali d'argento, alla pellicola e alla stampa su emulsione. Di questo ne sono convinto e non c'è santo che mi convinca del contrario, proprio per la stessa motivazione che hai dato tu: perchè "l'analogico è superiore al digitale per la latitudine di posa che le pellicole supportavano" - correggo "supportano"! Ma questo è vero solo se prepari lo scatto come si faceva mezzo secolo fa,
ovvero con attenzione! E l'attenzione non è solo una prerogativa dello scattare con pellicola, bensì è un dovere anche di chi scatta con sensore! Questo non è solo un "gioco istruttivo" bensì è il piacere di fotografare che tutti gli appassionati di questo "sport" dovrebbero avere. Poi è anche vero che ci sono quelli appassionati di postproduzione, che scattano in raw senza pensare minimamente all'esposizione, perchè tanto il loro piacere sta nel trascorrere le ore davanti ad un software di computer grafica. Tanto di cappello, ognuno ha le proprie passioni, ma la fotografia a mio avviso è un'altra cosa.
Temevo di spostare troppo l'attenzione sulla fotografia analogica è cosi è stato. Cerco di ritornare on topic e provo a concentrarmi sulle ottiche vintage.
Sono d'accordo con te che acquistare una fotocamera digitale e montarci un'ottica vintage è una stron-zata e sono d'accordo con tutte le motivazioni che tu egregiamente hai dato; in particolare sottolineo l'idiozia di montare una lente correttiva dietro l'ottica (questa è lomografia, sadomasochismo, non fotografia) oppure acquistare ottiche che già all'epoca erano considerate delle schifezze per montarle oggi su una fotocamera digitale.
E qui mi soffermo un attimo.
Ci sono lenti e lenti, sia oggi sia ieri. Aspettavo che ne citassi una in particolare, ma non l'hai fatto. Si, è vero, hai citato Leica, ma come sappiamo i costi, anche oggi, non sono alla portata di un fotoamatore medio.
Non hai citato il Sig. Carl Zeiss. Io ritengo, tralasciando quelle del Sig. Ernst Leitz, che le ottiche Zeiss dagli anni '30 ad oggi siano
ciò che di meglio si trovi in commercio; su questa affermazione - forte lo so, ma convinta - accetto un contraddittorio ma sappiate che sarò molto aggressivo
. E quindi riparto da dove mi ero soffermato: è una stron-zata acquistare ottiche che già all'epoca erano considerate delle schifezze per montarle oggi su una fotocamera digitale, ma non è una stron-zata ampliare il corredo digitale, ad esempio, con un
PLANAR T* 85/1,4 ZF purchè si riesca a montarlo senza ulteriori lenti correttive. Il problema però è quello che pone
@mangi: oggi questa lente costa come un
NIKKOR 85/1.4 AF nuovo con la garanzia. Le due lenti più o meno si equivalgono (io preferisco lo zeiss ... ma per approfondimenti cliccare
qui) e quindi è meglio lasciar perdere e comprare un'ottica nuova, progettata per il sensore, con autofocus ecc. Ma non definiamo un Planar "un giocattolo da mercatino che ci fa provare emozioni diverse"; può essere chiamato così un dildo, un vibratore, una bambola gonfiabile, non un Planar ... son due cose diverse.
Sorvolo sulla parentesi Tamron che definirei senza infamia e senza lode e anche in questo caso mi trovo d'accordo con la tua osservazione.
La conclusione è semplicissima: chi sceglie di montare ottiche vintage su corpi con sensore digitale fa una caz-zata fuorchè in rari casi in cui la scelta sia obbligata per qualità superiore o per prezzo nettamente inferiore.